Welfare

L’antica arte tessile salvata dai matti

“Le voci della Luna” ha dato vita a un’attività tessile di alta qualità che è anche uno strumento per il reinserimento lavorativo di soggetti disagiati mentali

di Cristina Corbetta

C?è un?arte antica, di origine medioevale, che il tempo ha quasi cancellato: si tratta della Ars Canusina, che consisteva nel tingere i tessuti con stampi intagliati a mano sul legno e battuti sulla stoffa. Un?arte che nacque e fiorì, nel territorio dell?Emilia e che proprio lì, a Reggio Emilia, stà rinascendo grazie a un laboratorio artigianale molto particolare. Quello della Cooperativa sociale ?Le voci della luna?. Qui diciannove lavoratori, tra i quali sette svantaggiati, hanno dato vita,a fianco della tradizionale attività di manutezione delle aree versi, a un laboratorio che ha ottenuto lo scorso anno il prestigioso marchio ?ars Canusina? e che stà inoltre attuando una politica di marketing in grado di competere ad armi pari con la concorrenza.
«L?idea del laboratorio» spiega il presidente della cooperativa, Gian Carlo Bonetti, «riprende la tradizione dell?Istituto psichiatrico di San Lazzaro di Reggio Emilia, che utilizzava la tessitura e il ricamo come momenti terapeutici per le pazienti. La nostra cooperativa, infatti nasce per iniziativa di un gruppo di operatori del servizio di salute mentale dell?Asl di Reggio Emilia. Ancora oggi del resto abbiamo mantenuto una convenzione per l?inserimento dei soggetti in carico al servizio di salute mentale, il quale a sua volta garantisce la presenza di un operatore con funzioni di supporto».
Ma i lavori di ricamo fatti nell?ospedale psichiatrico sono stati solo lo spunto, perché oggi la coopertiva produce prodotti di ben altro valore: «Confezioniamo bianchieria per la casa, corredi nuziali, bomboniere. E ogni prodotto è stampato con l?atica tecnica dell?ars Canusina: i colori tipici, ruggine, blue e verde, sono composti in laboratorio secondo l?antica (e soprattutto segreta) ricetta medioevale e sono fissati in modo indelebile su tessuto naturale, lino o cotone». Nel laboratorio lavorano sette pazienti tra i 25 e i 55 ani, che sono in cura presso il servizio di salute mentale. Il loro inserimento è stato proposto dagli operatori del servizio; poi gli educatori della cooperativa hanno elaborato un progetto personalizzato e periodicamente si verificano i risultati.
Le pazienti hanno imparato l?antica tecnica di stampaggio con gli stampi in legno e con la ruggine e inoltre ricamano a mano i tessuti con motivi che risalgono a diverse epoche storiche. Nei ricami vengono ripresi i motivi delle miniature, i fregi e le decorazioni ornamentali tipici della provincia emiliana.
L?impegno e la precisione e, perché no, il talento che viene richiesto alle pazienti per l?esecuzione dei lavori rappresentanto un?autentica terapia, i cui risultati confermano ed estendono i momenti di cura già sperimentati all?interno dell?ospedale psichiatrico.
«So che ci siamo cimentati in una scommessa non da poco» racconta il presidente, «e cioè quella di reinserire dei malati psichici e nello stesso tempo di stare sul mercato con un prodotto di alta qualità. Insomma di coniugare la solidarietà con lo spirito imprenditoriale. Ci conforta il sostegno degli operatori del servizio di salute mentale dell?Asl e la presenza tra i volontari di due persone particolarmente qualificate, un medico e un infermiere con 28 anni di esperienza nell?ospedale psichiatrico. Il marchio dell?Ars Canusina è inoltre un titolo prestigioso che siamo felici di aver ottenuto dopo anni di impegno, ma adesso tocca a noi mantenere il livello qualitativo della produzione; senza perder di vista lo scopo sociale di una cooperativa come la nostra».

Il marchio di qualità dell’Ars Canusina

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